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Lothar Matthaus

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view post Posted on 18/8/2008, 14:44
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Lothar Herbert Matthäus (Erlangen, 21 marzo 1961) è un ex calciatore e allenatore di calcio tedesco. Attualmente allena il Maccabi Netanya.

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Carriera

Calciatore

Fu un regista dotato di grande forza fisica, prepotente velocità, piglio da leader, ottima tecnica e di un tiro preciso e potente, che gli consentì, insieme alla sua abilità negli inserimenti, di andare a segno molte volte in carriera. Si distinse come brillante specialista di calci piazzati e rigori. Negli ultimi anni della carriera fu spostato in posizione di libero, ruolo nel quale seppe adattarsi alla perfezione, continuando a mantenere elevatissimi standard di rendimento. In breve: Matthäus è stato il simbolo indiscusso del calcio tedesco per buona parte degli anni Ottanta e Novanta.
Affermatosi in Bundesliga nel 1979, già nel 1980 apporta un valido contributo alla sua Nazionale campione d'Europa. Nel 1984 viene comprato dal Bayern Monaco, la squadra più blasonata di Germania, con la quale vince tre campionati. Nel 1986 è il leader della Nazionale tedesca ai mondiali persi in finale contro l'Argentina di Maradona, che Matthäus neutralizzò marcandolo a uomo per tutta la partita.

Impostosi come il più forte giocatore europeo di quel periodo divenne l'oggetto del desiderio di molte squadre ma fu acquistato dall'Inter del presidente Ernesto Pellegrini.

Nel periodo interista raggiunse l'apice della propria carriera, diventando la stella della squadra e svolgendo un ruolo fondamentale per la conquista dello scudetto dei record, che l'Inter vinse nel 1988-89 con 58 punti in 34 partite e che è tuttora un record per i campionati italiani a 18 squadre e 2 punti per vittoria. Matthäus segnò il goal decisivo nello scontro diretto con il Napoli di Maradona (Inter-Napoli 2-1); Giovanni Trapattoni (l'allenatore dell'Inter) contribuì a valorizzarne le doti offensive modificando parzialmente la sua posizione in campo.

Fu il capitano e il trascinatore della Germania campione del mondo a Italia 1990. Nel corso del torneo mise in mostra tutto il suo repertorio, al punto che venne eletto miglior giocatore della manifestazione e, a fine anno, fu proclamato Pallone d'Oro, proseguendo la striscia di successi l'anno successivo, aggiudicandosi la prima edizione del FIFA World Player.

Matthäus giocava con la maglia numero 10, fu Giovanni Trapattoni ai tempi dell'Inter a convincerlo di indossare quella maglia, perche prima lui giocava sempre con il numero 8. Non fu facile convincerlo perche lui ragionava che chi indossava quella maglia doveva avere un gioco piu di fantasia infatti lui diceva sempre che quella maglia l'hanno indossata giocatori come Maradona, Platini, Overath e Netzer che pero avevano un tipo di gioco molto diverso dal suo, ma Trapattoni lo convinse che quella era anche la maglia dei leader e lui era un leader. Da quel periodo in poi Matthäus non abbandonò piu quella maglia sia quando ritornò al Bayern sia in Nazionale eseguendo con gli stessi eccellenti risultati i compiti di copertura difensiva e di impostazione del gioco, abbinamento di qualità per niente comune che non tutti i migliori interpreti del suo ruolo hanno potuto vantare. Per contro alcuni critici lo accusavano di eccedere in metodicità, cosa che secondo il loro parere lo avrebbe indotto a difettare in creatività.

Nel 1991-92 arrivò ad allenare l'Inter Orrico, con il quale Matthäus ebbe delle diatribe. In seguito si infortunò gravemente ad un ginocchio e per questo motivo l'Inter lo cedette al Bayern Monaco, convinta che la carriera del tedesco fosse finita. Matthäus giocò invece ancora molte stagioni ad alto livello, smentendo così l'Inter. Successivamente venne impiegato come difensore libero in nazionale, con la quale disputò ancora 2 Mondiali da titolare fisso, stabilendo così il record di partite disputate nel Campionato del Mondo, nonché il primato di partecipazioni alle fasi finali dei campionati mondiali (partecipò a cinque mondiali differenti, dal 1982 al 1998). La sua ultima stagione nelle file del Bayern di Monaco si conclude con la clamorosa sconfitta nella finale di Champions League per mano del Manchester United che si aggiudica l'incontro negli ultimi minuti, mentre Matthaus era stato appena sostituito.Lasciò quindi il calcio europeo senza poter conquistare l'unico trofeo continentale mancante nel proprio palmarès. Nel 2000 passò ai New York Metrostars ed a fine stagione diede l'addio al calcio professionistico, iniziando nel contempo l'attività di allenatore. L'unico rammarico di Matthäus giocatore fu quello di non aver mai vinto la Coppa dei Campioni, che perse due volte in finale.

Matthäus ha militato nella squadra nazionale per vent'anni, dal giugno 1980 al giugno 2000, collezionando ben 150 presenze, record per la nazionale tedesca (solo 6 giocatori al mondo, con altre nazionali, hanno fatto meglio), segnando 23 reti.


Allenatore

Ha allenato il Rapid Vienna (Austria), il Partizan Belgrado (Serbia), la Nazionale ungherese, l'Atletico Paranaense (Brasile) e, dall'estate 2006 all'estate 2007, il Red Bull Salisburgo (Austria) insieme a Giovanni Trapattoni.

L'11 aprile 2008 viene annunciato il suo ingaggio per la panchina del Maccabi Netanya, squadra israeliana.


Palmarès
* Campionato tedesco: 7 (Bayern Monaco: 1984/1985, 1985/1986, 1986/1987, 1993/1994, 1996/1997, 1998/1999, 1999/2000)
* Coppa di Germania: 3 (Bayern Monaco: 1986, 1998, 2000)
* Campionato italiano: 1 (Inter: 1988/1989)
* Supercoppa italiana: 1 (Inter: 1989)
* Coppa UEFA: 2 (Inter: 1990/1991; Bayern Monaco: 1995/1996)
* Campionato d'Europa: 1 (1980)
* Campionato del mondo: 1 (Italia 1990)
* Pallone d'Oro: 1 (1990)
* FIFA World Player Of The Year: 1 (1991)
* Calciatore tedesco dell'anno: 2 (1990, 1999)


Carriera

Club professionistici
1979-1984 Borussia M'gladbach 162 (36)
1984-1988 Bayern Monaco 113 (57)
1988-1992 Inter 115 (40)
1992-2000 Bayern Monaco 189 (28)
2000 N.Y. MetroStars 16 (0)
Nazionale
1980-2000 Germania 150 (23)

Carriera da allenatore
2001-2002 Rapid Vienna
2002-2003 Partizan
2004-2005 Ungheria
2006 Atlético Paranaense
2006-2007 Salisburgo All. 2ª
2008- Maccabi Netanya


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Matthaus è uno dei giocatori più conosciuti al mondo per diversi motivi: la sua lunga carriera ricca di successi, la sua duttilità tattica e la capacità di evolvere nel ruolo di regista nel corso degli anni.
Matthaus inizia la sua lunghissima carriera in sordina, nel club del suo paese (Erlangen), l'FC Herzogenaurach.
Ma già nel 1979, all'età di 18 anni, viene scoperto dal Borussia Monchengladbach e debutta nella Bundesliga.
Le prestazioni eccezionali di questo giovane nella squadra di club gli valgono un posto nella rosa della Germania Ovest nei campionati europei del 1980 e Matthaus disputa la prima partita internazionale contro l'Olanda.
Il debutto mondiale arriva due anni dopo in Spagna, come sostituto nella partita della Germania contro il Cile, ma non incide nel torneo, restando spesso in panchina.
Diversa la storia nei mondiali messicani del 1986: Matthaus è il regista della nazionale tedesca, segna il gol della vittoria contro il Marocco al terzo turno, ma soprattutto si fa notare nella finale, arginando un irresistibile Maradona: il duello tra i due campioni resterà impresso negli occhi di tutti coloro che hanno visto quella partita.
La vittoria finale andò all'Argentina (3-2), ma ormai Matthaus aveva mostrato tutto il suo valore e la sua tenacia sul palcoscenico mondiale.
Nel 1990 Matthaus è capitano ai Mondiali italiani, realizza 4 reti e guida la propria nazionale alla conquista del titolo.
E' il periodo della piena maturità atletica di Matthaus, capace di giocare indistintamente come centrocampista e come libero.
Nella sua mirabile carriera ha partecipato a ben 5 Campionati del Mondo, stabilendo anche il record di presenze nella fase finale di questa manifestazione (25).
Da sottolineare il fatto che per alcuni anni Matthaus aveva rinunciato alla Nazionale, per dare spazio a giovani, mancando così, ad esempio, gli europei inglesi del 1996.
All'inizio degli europei del 2000 in Belgio e Olanda Matthaus era considerato il salvatore della nazionale tedesca, in crisi di gioco e in difficoltà nei ricambi generazionali.
Crisi mascherata dalla qualificazione e dalla presenza in squadra dei vecchi leoni.
Nello svolgersi del torneo, la nazionale tedesca vive momenti terribili, non riesce a qualificarsi nel suo girone e subisce una smaccante sconfitta dal Portogallo.
Il capro espiatorio viene individuato nella persona di Lothar Matthaus, passato nel giro di pochi giorni da monumento nazionale a inutile "vecchio", peso e problema della nazionale.
In effetti, gli europei nei paesi bassi rappresentano il punto più basso della carriera di Matthaus: il giocatore lento e impreciso, a volte imbarazzante (come nella partita contro la Romania), sembra solo una copia sbiadita del condottiero che ci eravamo abituati a vedere calcare i terreni di gioco.
Ma sicuramente la colpa della debacle europea della Germania, non è dovuta al grande Lothar: il gruppo logoro, i giovani non al livello atteso e spogliatoio esplosivo sono state le componenti principali della brutta figura.
Certo, vedere un campione del calibro di Matthaus ridotto ad una semplice comparsa non è stato uno spettacolo piacevole, è stato come risvegliarsi da un lungo sogno, in cui un uomo riusciva a vincere il tempo, continuando a giocare ad altissimi livelli e a ricoprire nuovi ruoli col passare degli anni.
Ora il sipario è calato su una delle leggende del calcio: dopo una breve parentesi in USA, Matthaus ha appeso le scarpette al chiodo.
La carriera si è chiusa nel peggiore dei modi (la disfatta agli europei e i dissidi con gli ex-compagni di nazionale), ma questo fatto non riesce a scalfire l'immagine di uno dei campionissimi del calcio mondiale, un giocatore capace di ricoprire più ruoli in campo come richiede la tattica moderna, dotato di una buona tecnica e di un grandissimo carattere, che lo ha portato a essere identificato per anni (o decenni?) con l'immagine del calcio tedesco nel Mondo intero.
 
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